mercoledì 21 novembre 2007

Enti di ricerca sul piede di guerra

"Aumenti al fondo tagliati del 40%"
ROMA - La ricerca è tradizionalmente uno dei cavalli di battaglia dei programmi elettorali, per entrambi gli schieramenti. Amata, in particolare, dal centrosinistra, che ne ha sempre rivendicato la centralità per la crescita, la riscossa economico-culturale del Paese. Ecco perché i vertici dei quattro enti pubblici del settore - Cnr, Agenzia spaziale italiana, Istituto nazionale di fisica nucleare, Istituto nazionale di atsorfisica - hanno reagito con incredulità, alla notizia appena arrivata dal Ministero dell'Economia: i previsti aumenti al Fondo nazionale - 50 milioni di euro in più stanziati già per il 2007, e previsti dunque nella Finanziaria 2006 - sono stati pesantemente decurtati. Tagliati di circa il 40 per cento.
"Motivi contabili", si giustificano dal dicastero di via XX settembre. Un modo elegante per dire che hanno raschiato il fondo del barile, e scoperto che non c'è più un soldo. Una riduzione degli aumenti notevole, e soprattutto inaspettata. Che mette in grande difficoltà, a livello organizzativo e non solo, chi in quegli enti ci lavora. "Certo, 30 milioni, divisi per quattro istituti, non sono tantissimi - dicono ad esempio fonti dell'Istituto di fisica nucleare, Infn) - ma avremmo potuto, tanto per fare qualche esempio, pagarci le bollette elettriche per l'acceleratore di particelle. O organizzare le trasferte internazionali, fondamentali quando si instaurano partnership con altri enti di ricerca".
Ma c'è un altro motivo per cui i vertici degli enti protestano. Ed è il seguente, come spiegano sempre dall'Infn: "Questi tagli improvvisi finiscono inevitabilmente per ricadere sul bilancio 2008, che sostanzialmente sarà identico a quello del 2007. Cioè quello più di sacrificio degli ultimi anni".
Per questo, i presidenti dei quattro enti hanno diffuso una nota congiunta, in cui "denunciano ancora una volta che, alle dichiarazioni solenni di incentivare la ricerca scientifica del Paese come uno degli elementi decisivi per lo sviluppo, non faccia seguito alcun segnale concreto, ma, anzi, le risorse destinate alla ricerca, già esigue rispetto agli altri Paesi, continuano a subire tagli indiscriminati".
La Repubblica, 21 novembre 2007

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